Nel momento in cui si sospetta la plagiocefalia posizionale è bene consultare tempestivamente il medico pediatra, allo scopo di confermare o allontanare l’ipotesi di plagiocefalia nel neonato. Il pediatra, una volta effettuata l’osservazione del cranio del neonato volta a valutare la presenza di eventuali compressioni presenti ai lati della testa o sul retro, effettuerà anche una seconda valutazione sfruttando il tatto: qualora il pediatra riscontrasse nel neonato una mancanza di rotondità nel cranio del bambino, l’ipotesi di confermata plagiocefalia posizionale sarà sicuramente molto più elevata.
Ovviamente, una volta accertato il problema è bene agire con tempestività, allo scopo di risolvere il problema nel minor tempo possibile: attraverso una buona cura infatti, è possibile migliorare in poco tempo la condizione fisica del neonato. Curare la plagiocefalia posizionale non è complesso ma sicuramente è fondamentale intervenire al più presto per ottenere dei risultati soddisfacenti.
Come si può curare la plagiocefalia posizionale?
I metodi per curare la plagiocefalia posizionale sono molteplici ma non tutti risultano ugualmente efficaci.
Per curare la plagiocefalia posizionale possono essere utilizzati differenti metodi: i più efficaci sembrano essere gli esercizi fisioterapici e il posizionare il bambino dal lato opposto allo schiacciamento sembra inoltre essere utile anche l’ Osteopatia Nel caso invece di una deformità molto grave che non abbia risposto a più cicli dei trattamenti precedentemente elencati , dopo una visita neurochirurgia infantile’ possibile prendere in considerazione l’uso di un casco speciale utilizzato proprio per la cura della plagiocefalia. Il neonato dovrà indossare il casco per circa quattro mesi per vedere dei risultati soddisfacenti si può usare il posizionante rli.
Tra i vari metodi utilizzati per il trattamento della plagiocefalia posizionale ricordiamo gli esercizi fisioterapici, che si è visto sono in grado di fornire ottimi risultati e inoltre anche l’osteopatia. Ovviamente, prima di iniziare un qualsiasi trattamento è necessario valutare innanzitutto la condizione fisica del neonato: ciò significa che in caso di una plagiocefalia posizionale importante potrebbe essere consigliato anche l’impiego di un casco, da portare per circa quattro mesi .
Uno dei metodi più efficaci in grado di portare a un miglioramento della deformità cranica nel 100% e’ il trattamento manuale integrato.
Chiaramente, quando arriva il momento in cui ci si chiede come curare questa patologia è bene anche tenere presente che i genitori possono fare davvero la differenza: oltre alle varie terapie è sempre necessario tenere sotto controllo il bambino evitando di fargli assumere durante il sonno sempre la stessa posizione in quanto questa è una delle cause responsabili dell’insorgenza della plagiocefalia posizionale.
Perché è importante curare la plagiocefalia posizionale?
Una volta che è stata diagnosticata la plagiocefalia posizionale è molto importante curarla. Se non curata correttamente potrebbe portare nel corso del tempo all’insorgenza di diverse problematiche, tra cui la comparsa di scoliosi e asimmetrie posturali, strabismo, otiti croniche con conseguenti difficoltà uditive, deviazione del setto nasale ed inoltre anche probabili disfunzioni visive e disturbi dello sviluppo neuropsicomotorio.
Il trattamento manuale integrato per la plagiocefalia posizionale.
Uno dei metodi più efficaci per curare la plagiocefalia posizionale consiste nel trattamento manuale integrato: attraverso questo trattamento personalizzato è possibile curare la deformità cranica in breve tempo e con ottimi risultati: non a caso, si tratta di un metodo che è efficace ed ha successo nel 100% dei casi.
Il trattamento per la plagiocefalia posizionale non è altro che un innovativo trattamento sviluppato dalla Dott.ssa M. Antonietta Bonanno, fisioterapista con alle spalle una lunga esperienza nel settore. Il trattamento, si avvale di continue novità e moderni approcci terapeutici, allo scopo di garantire risultati ottimali nel minor tempo possibile.
Attraverso questa tipologia di trattamento si è visto ridurre i tempi di guarigione del neonato dai 4-9 mesi fino a un tempo medio di due mesi e mezzo: il miglioramento è avvenuto nel 100% in tutti i casi presi in considerazione.
Lo scopo principale della tecnica, oltre al recupero estetico del cranio e del viso è anche quello di migliorare e risolvere il torcicollo posizionale presente nel 80% dei bambini affetti da Plagiocefalia portare il bambino all’assunzione della postura corretta, limitando al minimo diverse problematiche quali ad esempio sviluppo di scoliosi.
Grazie all’efficacia di questo trattamento è stato possibile limitare al minimo l’insorgenza di numerose problematiche che gli studi associano alla plagiocefalia quali ad esempio, difficoltà occlusali, posturali, cognitive, oltre ovviamente a disturbi visivi ed otorinolaringoiatrici che potrebbero insorgere nei piccoli pazienti affetti da plagiocefalia posizionale.
Per la buona riuscita del trattamento si è visto che sono molto utili diverse tipologie di interventi riabilitativi , ognuno dei quali svolge un ruolo molto importante nel trattamento della deformità cranica. Per il trattamento è previsto l’utilizzo di cuscini e presidi posturali di diversa forma e di diversa consistenza, i quali hanno il compito di favorire lo sviluppo delle ossa craniche verso la zona che risulta essere meno sviluppata.
Allo stesso tempo, sarà necessario attuare leggere mobilizzazioni allo scopo di riportare le ossa verso la loro posizione fisiologica, portando ad uno sviluppo armonioso di testa e viso. Infine, il bambino verrà sottoposto ad esercizi di vario genere, i quali dovranno essere obbligatoriamente svolti sia in studio che a casa con i propri genitori.
Chiaramente, per garantire la buona riuscita del trattamento per la plagiocefalia posizionale è bene intervenire al più presto possibile: gli esperti consigliano di intervenire entro il secondo mese di vita del neonato allo scopo di avere dei risultati ottimali, poiché, è importante ricordare che i risultati sono strettamente correlati all’età d’inizio dell’intervento: più tardi si inizia più sarà necessario un quantitativo di tempo maggiore per ottenere il risultato sperato.
Quando intervenire per curare la Plagiocefalia posizionale?
Nel momento in cui si sospetta la plagiocefalia posizionale è bene consultare tempestivamente il medico pediatra, allo scopo di confermare o allontanare l’ipotesi di plagiocefalia nel neonato. Il pediatra, una volta effettuata l’osservazione del cranio del neonato volta a valutare la presenza di eventuali compressioni presenti ai lati della testa o sul retro, effettuerà anche una seconda valutazione sfruttando il tatto: qualora il pediatra riscontrasse nel neonato una mancanza di rotondità nel cranio del bambino, l’ipotesi di confermata plagiocefalia posizionale sarà sicuramente molto più elevata.
Ovviamente, una volta accertato il problema è bene agire con tempestività, allo scopo di risolvere il problema nel minor tempo possibile: attraverso una buona cura infatti, è possibile migliorare in poco tempo la condizione fisica del neonato. Curare la plagiocefalia posizionale non è complesso ma sicuramente è fondamentale intervenire al più presto per ottenere dei risultati soddisfacenti.